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ASSERTIVITA'
Questo è il decennio della comunicazione? Sembrerebbe di sì, almeno a guardare i dati di diffusione di cellulari ed internet, che contribuiscono a dare l'immagine di un mondo sempre più “connesso”.
Non credo sia importante differenziare le diverse forme di comunicazione nel tentativo di farne una “classifica” di gradimento; le e-mail hanno sostituito le lettere, e le chat-line o le bacheche di facebook hanno preso il posto di conversazioni “faccia a faccia”, magari anche di lunghe e piacevoli cene insieme. Ma, seppur cambiando gli strumenti, la comunicazione conserva la funzione degli ultimi millenni; mettere le persone a confronto, permettere loro di scambiare informazioni, idee, stati d'animo. Condividere la vita, in tutte le declinazioni che possiamo dare ad essa.
Eppure, a fronte di uno sviluppo esponenziale delle modalità comunicative, è ancora molto difficile riuscire a costruire delle relazioni basate sull'assertività, ovvero sulla capacità di interagire con gli altri senza aggressività o passività.
Nella maggior parte delle situazioni, infatti, tendiamo a spostarci tra questi due punti estremi. Da un lato, spesso per paura delle reazioni degli altri, tendiamo ad accettarne “passivamente” le richieste o le imposizioni, senza riuscire a far valere le nostre opinioni, né a proteggere le nostre idee. Dall'altro, tuttavia, altrettanto spesso rischiamo di essere eccessivamente aggressivi nell'affermare noi stessi ed i nostri desideri, proprio per la paura che essi, altrimenti, non vengano ascoltati, o peggio, vengano calpestati.
In entrambe le situazioni, tuttavia, siamo destinati a fallire. L'eccessiva passività, infatti, ci impedisce di “comunicare” realisticamente chi siamo e cosa desideriamo, impedendo di fatto ai nostri bisogni di venire ascoltati, e dunque accolti dalle persone che ci circondano. L'aggressività, d'altro canto, ci spinge a difendere con eccessiva forza i nostri stessi bisogni, ed i nostri diritti, impedendo però alle persone di ascoltarci veramente, di comprendere le nostre reali dimensioni emotive ed esistenziali. Rispondere positivamente alle nostre richieste, infatti, non sarebbe il risultato di una libera scelta, nata dalla condivisione e dal confronto, ma dipenderebbe dalla paura. Inoltre, in molti casi, l'aggressività conduce gli altri a “difendersi”, reagendo con altrettanta forza, in un circolo vizioso nel quale la comunicazione non veicola più alcun messaggio costruttivo, ma soltanto rabbia, e volontà di sovrastare l'altro, in una lotta dalla quale non può uscire alcun vincitore.
Una comunicazione assertiva, invece, ci permette di costruire un canale relazionale virtuoso, nel quale non vi sia alcuna paura delle proprie emozioni, e dove i diritti “esistenziali” siano chiari ad entrambi i partner comunicativi. Il principio chiave dell'assertività è la capacità di esprimere i propri bisogni e le proprie emozioni senza paura di essere giudicati o puniti, con l'obiettivo di accogliere ed essere accolti, di comprendere ed essere compresi, costruendo così relazioni caratterizzate dalla libertà e dalla scelta.