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IL DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA'
I disturbi di personalità sono molto differenti dalle altre patologie psichiatriche; essi, infatti, non si manifestano con sintomi precisi, ma sono caratterizzati da stili di comportamento rigidi e controproducenti, talmente pervasivi da influenzare fortemente la vita relazionale e lavorativa della persona che ne soffre. Questi disturbi, inoltre, sono “egosintonici”, ovvero non sono vissuti come tali dai pazienti; essendo comportamenti e stili di pensiero che hanno caratterizzato tutta la loro vita, è molto difficile per loro accettare una diagnosi di disturbo psichico, e dunque offrire la necessaria collaborazione per ottenere un cambiamento terapeutico.
Uno dei disturbi di personalità che, in questi giorni, sembra essere maggiormente presente, soprattutto tra le persone che dovrebbero governarci, e che sempre più spesso non sembrano caratterizzate da quell'interesse verso la comunità che invece dovrebbe esserne il tratto distintivo, è senza dubbio il disturbo narcisistico.
I pazienti con questa patologia hanno una considerazione esagerata di sé stessi , e richiedono continuamente di essere notati come persone speciali. Gli altri sono vissuti in modo totalmente “accessorio” e strumentale, e non esitano a servirsene in modo calcolato e senza alcun tipo di rimorso. I narcisisti si sentono autorizzati ad un simile comportamento a causa della propria unicità. Le critiche, di qualunque tipo esse siano, suscitano immancabilmente rabbia, rifiuto e vergogna, con reazioni che possono sfociare in aperta aggressività ed ostilità. La profonda e rigida convinzione di essere speciali, e dunque migliori degli altri, porta questi soggetti a pensarsi al di sopra del gruppo sociale di appartenenza, e dunque delle stesse regole di convivenza civile che ne regolano l'esistenza. Essi sono convinti di meritare dei diritti e dei privilegi speciali, ragione per la quale non si sentono in dovere di rispettare i principi di reciprocità che permettono agli esseri umani di relazionarsi in maniera adeguata. I narcisisti sono profondamente manipolatori e competitivi; il solo scopo della loro vita è quello di soddisfare tutti i loro bisogni, senza alcuna forma di empatia nei confronti degli altri. A ben vedere, le persone che presentano questo disturbo e sono messe in condizione di esercitare una forma di potere (sia essa pubblica o privata), tendono a dominare gli altri, a servirsene imponendo sempre il loro punto di vista.
L'esperienza clinica insegna che il disturbo narcisistico è, insieme al borderline, quello con maggior difficoltà di trattamento. Tuttavia le ultime ricerche hanno portato a conoscenze più approfondite delle variabili che causano e mantengono nel tempo questa patologia, aumentando così l'efficacia della terapia e la possibilità di raggiungere risultati significativi.
La pretenziosità di molti comportamenti è, nella maggior parte dei casi, una forma di ipercompensazione finalizzata a fronteggiare i sentimenti di deprivazione emotiva e di inadeguatezza. Questa modalità, che porta la persona ad essere presuntuosa e prepotente, aggressiva e profondamente critica verso gli altri, ha in realtà una funzione squisitamente compensatoria; dentro di sé, infatti, ella si sente inferiore, inadeguata, umiliata e sola.
Gli schemi che caratterizzano i pazienti narcisisti sono dunque quelli di Inadeguatezza e di Deprivazione emotiva. Essi sono profondamente convinti di non ricevere affetto ed attenzioni dagli altri, sentendosi così più trascurati ed incompresi di quanto non sia in realtà. Inoltre, essi hanno una visione molto negativa di sé stessi, si considerano inadeguati e pieni di difetti, e per questo motivo non permettono agli altri di avvicinarsi emotivamente, convinti che sarebbero rifiutati se non si comportassero altrimenti.
Poiché i soggetti narcisisti sono incapaci di vivere esperienze affettive autentiche, è probabile che questi schemi si mantengano per tutta la vita; il comportamento che essi assumono, infatti, favorisce ed accresce la loro incapacità di amare ed essere amati, a meno che non inizino una terapia o vivano una relazione costruttiva capace di contrastare le loro convinzioni irrazionali.